giovedì 15 agosto 2013

Vincenzo Micocci, la Parade records e Chetro & Co.



Almeno sino all’inizio degli anni ottanta ci fu in Italia un fiorire di piccole case discografiche, la cui politica  consisteva  nel soddisfare quelle richieste del pubblico che le majors non riuscivano ad intercettare.
Nelle capitale nacquero diverse etichette che spesso ruotavano intorno alla Rca,  della quale  sfruttavano gli studi di registrazione e la distribuzione. Tra le tante posso indicare la Help, L’Apollo, La Picci, La Delta, La Mimo, la Spaghetti, La It e la Parade.
Adesso voglio prendere in considerazione proprio quest’ultima, la Parade.






La qualità dell’esiguo ma prezioso catalogo di questa piccola casa discografica è sicuramente merito di Vincenzo Micocci, direttore artistico della RCA Italiana che, lasciata Roma per ricoprire lo stesso ruolo presso la Dischi Ricordi a Milano, nella primavera del 1966 vi fece ritorno, per lavorare ad nuovo progetto discografico. L’idea di Micocci era  da un lato quella di continuare la ricerca di nuovi talenti, dall'altro quella di proporre  ad un pubblico più vasto le colonne sonore del fiorente cinema italiano dell’epoca.
Fondò quindi la Parade insieme a Ennio Morricone, Nico Fidenco e il paroliere Carlo Rossi. Micocci, nella ricerca di giovani talenti, non tradì le aspettative: uno dei primi 45 giri pubblicati fu infatti quello di un giovane cantautore napoletano,  Edoardo Bennato. L'attività continuò negli anni successivi, e tra gli artisti scoperti e proposti al pubblico vi furono il gruppo napoletano degli Alunni del Sole, i Calipop ed i  Chetro & Co. di Ettore De Carolis, uno dei pochi gruppi psichedelici italiani.



Ettore De Carolis, Marisa Solinas e Gianfranco Coletta


Questo gruppo di Roma, composto da Ettore "Chetro" De Carolis (alla chitarra) e Gianfranco Coletta (anche lui alla chitarra e voce) e coadiuvato dai musicisti Gianni Ripani (basso) e Gegè Munari (batteria),  realizzò per la Parade un singolo: Danze della sera (suite in modo psichedelico) b/w Le pietre numerate, con una splendida copertina apribile in quattro parti.

Come Le Stelle avevano nell'artista Mario Schifano il loro supporter più importante, Chetro & Co. vennero assistiti dal regista Pier Paolo Pasolini, i cui versi (da una poesia chiamata Notturno tratta dalla raccolta L’usignolo della chiesa cattolica) vennero usati come testi per  Danze della sera.






Entrambi i brani propongono particolari sonorità grazie all’ausilio di strumenti ad arco e a fiato, che insieme danno origine ad un unico stile ipnotico, forse più onirico che psichedelico e di chiara derivazione orientale. C’è una attenta cura ad ogni più piccola sfumatura: addirittura, nel brano Danze della sera, De Carolis usò la violaccia, uno strumento ad arco di sua invenzione con 6 o 10 corde che nell'aspetto assomiglia ad una ghironda.
Sul retro, vi è Le pietre numerate, una marcetta acid beat che spatola suoni come fossero colori ed è la trasposizione musicale del collage in copertina, dove,  in una  fantasticheria pop psichedelica di derivazione beatlesiana,  volteggiano Dylan insieme ad Allen Ginsberg, Fellini, Totò, Pasolini che gioca a calcio, Mandrake e gli altri eroi dei fumetti.

Ad un attento ascolto però si può rintracciare la genesi del brano, che è un omaggio al Miles Davis di Milestones del 1958, il tema e l’armonia del brano omonimo sono ricalcate con mano felice dal gruppo romano. Emblematica a tal proposito è la presenza nel collage di una foto di Davis col fido John Coltrane: nell’album Milestones i due cominciarono l’esplorazione  nel  jazz modale che ebbe enorme impatto sulla psichedelia degli anni 60, basti pensare, ad esempio, al brano Eight Miles High dei Byrds.








Purtroppo il disco non ebbe il riconoscimento che meritava, troppo moderno per i tempi e evidentemente troppo ardito nei testi. Venne censurato dalla RAI : "Danze della sera" fu bandita dalla programmazione del popolare contenitore radiofonico "Bandiera Gialla" per la frase "Ormai sono quasi nudo per venire a te".

Un critico  recensì il disco con queste parole: “Con la complicità di Pier Paolo Pasolini, Chetro & C0. hanno combinato un pasticcio intellettual-pschichedelico, noioso, anticommerciale e di scarso effetto. Danze della sera contiene una lirica di Pasolini, piuttosto bella e profonda, se non detta in musica.”: Un’accoglienza frutto dell’arretratezza e dall’impreparazione della critica dell’epoca.






L’avventura dei Chetro & Co.iniziò e terminò con questo 45: Gianfranco Coletta fece poi parte della prima formazione del Banco del Mutuo Soccorso e della Reale accademia di musica, il De Carolis si dedicò ad un folk più schietto, curando anche gli arrangiamenti per alcuni dischi di Francesco Guccini e di Claudio Lolli e compose sigle per la radio e per la tv.

Nell’asfittico panorama rock italiano dell’epoca un gioiello come questo 45 è divenuto con il tempo un disco molto ricercato dai cultori del progressive e della psichedelica italiana,  un vero capolavoro da accostare a dischi come Le stelle di Mario Schifano o il primo lp psichedelico delle Orme Ad Gloriam.



Gianfranco Coletta nel 1967



Ringrazio per le foto della copertina Pasquale Citriniti


Buon Ferragosto a tutti.









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